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68 | il libro delle vergini |
va gridato non aveva fatto nessun moto per opporsi; ella aveva soggiaciuto, senza forze, non distinguendo più nulla, non sentendo che una gran gioia mista di dolore inondarle le fibre, non sentendo che da tutto il suo essere la violenza della natura compressa insorgere. Allora quel riflesso di sensazione mise nella carne di lei un nuovo turbamento, una tenerezza di languore infinita; e in quel disordine della conscienza la volontà delle sue idee si estinse. Le parve che tante cose della notte, come avessero voci ed ali, venissero a batterle contro le tempia, venissero a tentarla, a darle dei trémiti e a suggerirle delle parole. Guardava innanzi a sè, pallida e con li occhi ingranditi e più neri. Ella era così: debole, incerta, incapace di determinare con la volontà uno stato d’animo e di cose, oscillante miseramente tra le Suggestioni del mondo esterno e il travaglio interiore.
— Sentite come il vino canta — disse Don Paolo, soffermandosi.
Nelle barche i marinai stavano distesi tra i cordami, in mezzo al fumo del tabacco di Dalmazia, e cantavano di femmine belle, in gran coro.