Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
ad altare dei | 173 |
le mani che facevano il segno della croce dalla fronte al cuore. L’organo d’improvviso ascese alle voci acute, gittò nella navata un grande accordo gioioso d’inno che attraversò tutte quelle anime come un fascio di raggi e le assunse al paradiso.
Ma si sentì tra la folla il tintinnare delle monete di bronzo su ’l piatto che il chierico portava in giro; poi si sentì in alto lo scorrere stridulo delle tendine rosse. Una gran luce piovve dall’alto; fu una emersione di colori, in basso, alla luce.
— Kyrie, eleison, Christe, eleison, Kyrie, eleison.
Cominciarono le voci nel coro, malferme, incerte; le voci delle bambine che non si vedevano. Parvero zampilli salire in quell’aria dove il sole di febbraio diffondeva una virginale beatitudine di nimbo, quasi una evanescenza di polviscoli biondi. Io chiusi li occhi, ebbi un lungo brivido di letizia, mi strinsi a Giacinta che seguiva a voce bassa la litania; e l’istinto dell’amore, che si andava determinando lentamente nel mio organismo di fanciullo, metteva in quella letizia mistica una vena lieve di desiderio sensuale. Io vedevo, a traverso le palpebre, un bagliore roseo, una gran selva rosea fiorire, a traverso il tessuto vivente delle mie palpebre.
— Sancta Maria, ora pro nobis!
Le voci si facevano sicure e limpide; le cadenze dell’organo si seguitavano in tono minore. La turba
*