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158 | il libro delle vergini |
Egli incalzava. — Eva era nel primo sonno; non poteva svegliarsi. Egli sarebbe stato là senza muoversi. Lo lasciasse rimanere; ancora un poco, ancora un poco!
S’era riavvicinato, le prendeva i polsi, supplicava con lo sguardo; la voleva lentamente soggiogare. Francesca sentiva che avrebbe ceduto, poichè una dolcezza e una stanchezza vaghe incominciavano a penetrarla. Ella volse due o tre volte li occhi in torno a sè, assalita da una inquietudine, poichè Gustavo l’aveva presa alla vita attirandola un’ultima rivolta la tenne forte contro il languore.
— Ma lo sapete, Gustavo, quello che noi facciamo?
Gustavo la strinse, le cercò la bocca — Egli l’amava! Egli l’amava!
VII.
Da allora si lasciarono avviluppare e trascinare; Francesca per quella sua condiscendenza e fatuità obliosa dell’animo, Gustavo per quella sua cieca avidità di amare. E come l’amore soverchia e prostra ogni altro sentimento umano, essi ora abbandonavano l’inferma.