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Uomini vivi, saldi sul tallone,
non in coperta ma lungh’esso il bordo
dileguante con l’ultimo cannone
80nel succhio sordo,
 
diritti come se facesser ala
ad ammiraglio in nave pavesata,
diritti come sotto la gran gala
schiera ordinata,
 
85gittano al cielo un grido così forte
che ferisce le cime dell’ardore,
e sforzano a sorridere la Morte
che mai non muore.
 
O Vittoria, alta vergine severa,
90or quando vinci se non vinci in questa
fine? Dove più sfolgori, o guerriera?
in quale gesta?
 
E qual madre, qual dolce madre o suora,
che tu le renda le profonde salme
95osa pregarti, o Mare dell’aurora,
giunte le palme?