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TRE SALMI PER I NOSTRI MORTI


I


1. Or il braccio di Roma era inalzato, la destra di Roma era levata a percuotere, a rompere.

2. Ma più non vedevamo i nostri segni, né v’era con noi profeta, né con noi alcuno che sapesse fino a quando.

3. E s’udiva romore di moltitudine sopra l’alpe, simile ad ànsito di schiere che s’accalcano,

4. il gran fumo dell’incorrotto sangue salendo dalle vette e dalle valli su pe’ cieli e su pe’ secoli.

5. E, come allor che il sole balza fuori dai monti nella sua possa, una voce sonò senza carne, che diceva:

6. «Finché non sieno beati i tuoi morti, o Roma; finché non sien per te beati e santi coloro che avran parte nella prima resurrezione.»