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CANTICO PER L’OTTAVA

DELLA VITTORIA


Balza su dal nero fango, lava il sangue e il sudore.
E vendica la potenza del canto sul clamore,
o Verità cinta di quercia.
Come la spada a due tagli leva il tuo canto puro
5che la nostra anima nuda fenda, mentre Bonturo
mal mondato nel trivio bercia.
 
Verità cinta di lauro, ben tu oggi mi scegli
come quando su lo strame d’Italia i tristi vegli
rumavan la menzogna stracchi
10e tu mi cantavi il canto solitario alla Terra
al Cielo al Mare agli Eroi, meco armata alla guerra
contro il sogghigno dei vigliacchi.
 
O domatrice di fuochi, foggiami tu quest’ode
e scagliala verso Roma; ché la mia mano prode
15mi trema e condurla non posso.
Patria! Patria! Questa sola parola mi trasporta.
E rimbombare odo dentro di me, come alla porta
del tempio, uno scudo percosso.