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Tutti tornano, o nessuno.
Se non torna uno dei trenta
torna quella del trentuno,
quella che non ci spaventa,
25con in pugno la sementa
da gittar nel solco avaro.
Eia, fondo del Quarnaro!
Alalà!
Quella torna, con in pugno
30il buon seme della schiatta,
la fedel seminatrice,
dov’è merce la disfatta,
dove un Zanche la baratta
e la dà per un denaro.
35Eia, pianto del Quarnaro!
Alalà!
Il profumo dell’Italia
è tra Unie e Promontore.
Da Lussin, da Val d’Augusto
40vien l’odor di Roma al cuore.
Improvviso nasce un fiore
su dal bronzo e dall’acciaro.
Eia, patria del Quarnaro!
Alalà!