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MACISTE, DISCOPRENDO IL GRAN SACERDOTE, SI PROPONE L’ALLEGRA VENDETTA, POICHÈ OMAI SA DI DOVER PERIRE.
DALLE PAROLE DI KARTHALO, MACISTE RICONOSCE NELLA SCHIAVA ELISSA LA PICCOLA CABIRIA.
LA FORTUNA È GENEROSA. MAI ROCCA IN TRAVAGLIO D’ASSEDIO FU MEGLIO APPROVIGIONATA.
CABIRIA NEL CUORE TREMANTE DICE ADDIO ALLA LUCE.
SBIGOTTITO ALLA VISTA DEL RE CATENATO, IL POPOLO DI CIRTA S’ARRENDE. L’ESPUGNATORE CONCEDE UN GIORNO DI SACCHECGIO AI SUOI SOLDATI.
«O MASSINISSA, DUCE GLORIOSO DI ROMANI, SE SOFONISBA FA PARTE DEL BOTTINO. PRENDILA!»
«NON IO PRENDO LA REGINA, MA LA REGINA PRENDE ME. PER GURZIL DIO DELLE BATTAGLIE, PER I NOSTRI IDDII, IO TI CONSACRO IL MIO FERRO!»