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E KARTHALO IL PONTEFICE PARTE PER CIRTA A PERSUADERE SIFACE CHE ASSALGA I ROMANI.
COMPIUTA L’IMPRESA, IL ROMANO SI RICORDA DI MACISTE E DI CABIRIA, RIMASTI NELLA CITTÀ NEMICA DA PIÙ DI DUE LUSTRI. L’ANTICO BETTOLIERE È CRESCIUTO IN FORTUNA.
FULVIO DICE A BODASTORÈT CH’EGLI NON DESIDERA SE NON DI RIVEDERE MACISTE, L’OTTIMO SUO SERVO FEDELE.
MA LA NOTTE SEGUENTE, MENTRE IL VECCHIO OSTE DORME....
NELLA GIOIA DELLA LIBERAZIONE INATTESA SI MOLTIPLICA LA FORZA.
«LA PAURA GLI HA MOZZATO PER SEMPRE IL RESPIRO...»
MACISTE IGNORA LA SORTE DI CABIRIA DALLA NOTTE CH’EGLI L’AFFIDÒ ALLA SCONOSCIUTA, KARTHALO È GIUNTO IN CIRTA.
E SIFACE MUOVE CONTRO LE ARMI DI ROMA.
«FA CHE NON NE RESTI PUR UNO A RECAR LA NOVELLA DELLA STRAGE DI LÀ DAL MARE!»