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D’IMPROVVISO, NELLA PACE DELLA SERA, SUSSULTA IL GRAN PETTO DI TIFONE CHE SOSTIENE «LA COLONNA CELESTE». STANNO PER RIAPRIRSI NEL PROFONDO LE SORGENTI DEL FUOCO? «ETNA! ETNA!»
«DIO SCETTRATO, CHE FONDASTI IL TUO SEGGIO NELLA TENEBRA, TU CHE SERRI LE RADICI TERRESTRI, TU CHE RAPISTI GIÀ LA FIGLIA DI DEMETRA SUL PRATO SICILIANO PER LEI TRARRE ALLE PORTE DELL’ADE. O DEMONE DAI MILLE NOMI, T’INVOCO NELLA LIBAZIONE SANTA! PLACA IL FURORE DEL FUOCO INFATICABILE. SII CLEMENTE A CHI SACRIFICA. ACCOGLI I DONI E LE PREGHIERE!»
LA PREGHIERA SEMBRA AVER PROPIZIATO IL DIO. ALTA È LA PACE COME LA NOTTE, QUANDO IMPROVVISO IL ROMBO SCUOTE I DORMIENTI E LI RICACCIA NEL TERRORE.
I SERVI CERCANO INVANO LO SCAMPO TRA LE MURA CHE SI FENDONO E CROLLANO. SUBITA-