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DOMINIO SENZA PAZIENZA, CON LA SUA SMANIA D’AVVENTURA SENZA EROISMO, CROLLA D’UN TRATTO, COME UNA FALSA STELLA CHE PRECIPITI NON LASCIANDO SE NON UN POCO DI FUMO E DI SCORIA. IL PERIPLO DI ANNONE, QUALCHE MEDAGLIA CORROSA, ALCUNI VERSI DI PLAUTO: NON ALTRO RESTA DEL VASTO E ATROCE MONDO CARTAGINESE. LE CENERI DEI FANCIULLI ARSI NEL BRONZO INSAZIATO DI MOLOCH FURONO FORSE MENO LABILI.
«OR CHI CANTA LE GUERRE PUNICHE?» DICE IL FINALE EPIGRAMMA DI SAPORE ANACREONTICO, ACCOMPAGNATO DAL FLAUTO DI PAN. E SOLE LE FAVILLE DELLA FIACCOLA DI EROS INDOMITO ORA CREPITANO NELLA SCIA DELLA NAVE FELICE.