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vi | La giornada del lócch |
quel commento di ammirazione che costituisce il suo orgoglio ed allarga sempre più la sua fama.
Di così strana vanità è, a sua volta, animata l’azione teppistica collettiva; una vera gara di mascalzonismo, per chi bene osservi, in cui ognuno degli.... iscritti tende a distinguersi, a strafare, a superare i compagni.
E della fondatezza di siffatta considerazione è prova irrefutabile la cornice di spavalderia in cui ciascun teppista colloca la sua opera personale; così che se nella gara anzidetta, nell’aggressione teppistica qualcuno dei farabutti non riesce ad effettuare una qualsiasi azione, egli, a scansare l’umiliante ghignata dei compagni innesterà, nell’inventario dell’azione collettiva effettuata, con le più sfacciate menzogne una sua iniziativa, perfettamente fantastica.
Riassumendo, il teppista opera non solo per istinto perverso, per brutale malvagità, ma altresì e nella stessa misura, per amore di spavalderia, di malconcepita vanità.
Contrariamente al teppista il ladro d’istinto, e non d’occasione: il ladro professionista, insomma, opera volontieri anche da solo.
Il ladro non è che raramente teppista; però non già per un sentimento di rispetto a chicchessia, ma per le necessità stesse del suo mestiere. Le quali necessità gl’impongono di assumere atteggiamenti misurati, e, per quel che gli è possibile, di persona per bene, a fine di potere infiltrarsi ovunque, senza destare nè