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il protettore di nelli 41

Quando Nelli lascia cascar la penna o un libro sotto il banco, subito, perché non faccia fatica a chinarsi, Garrone si china e gli porge il libro o la penna; e poi l’aiuta a rimetter la roba nello zaino, e a infilarsi il cappotto. Per questo Nelli gli vuol bene, e lo guarda sempre, e quando il maestro lo loda è contento, come se lodasse lui. Ora bisogna che Nelli, finalmente, abbia detto tutto a sua madre, e degli scherni dei primi giorni e di quello che gli facevan patire, e poi del compagno che lo difese e che gli ha posto affetto, perché, ecco quello che accadde questa mattina. Il maestro mi mandò a portare al Direttore il programma della lezione, mezz’ora prima del finis, ed io ero nell’ufficio quando entrò una signora bionda e vestita di nero, la mamma di Nelli, la quale disse: - Signor Direttore, c’è nella classe del mio figliuolo un ragazzo che si chiama Garrone? - C’è, - rispose il Direttore. - Vuol aver la bontà di farlo venire un momento qui, che gli ho da dire una parola? - Il Direttore chiamò il bidello e lo mandò in iscuola, e dopo un minuto ecco lì Garrone sull’uscio con la sua testa grossa e rapata, tutto stupito. Appena lo vide, la signora gli corse incontro, gli gettò le mani sulle spalle e gli diede tanti baci sulla testa dicendo: - Sei tu, Garrone, l’amico del mio figliuolo, il protettore del mio povero bambino, sei tu, caro, bravo ragazzo, sei tu! - Poi frugò in furia nelle tasche e nella borsa, e non trovando nulla, si staccò dal collo una catenella con una crocina, e la mise al collo di Garrone, sotto la cravatta, e gli disse: - Prendila, portala per mia memoria, caro ragazzo, per memoria della mamma di Nelli, che ti ringrazia e ti benedice.