Pagina:Cuore (1889).djvu/251


dagli apennini alle ande 239

- Eccolo qua, - disse mio padre. Io mi voltai di scatto. I due pompieri, terminata la visita, attraversavan la stanza per uscire. Mio padre m’accennò il più piccolo, che aveva i galloni, e mi disse: - Stringi la mano al caporale Robbino. Il caporale si fermò e mi porse la mano, sorridendo: io gliela strinsi; egli mi fece un saluto ed uscì. - E ricordatene bene, - disse mio padre, - perché delle migliaia di mani che stringerai nella vita, non ce ne saranno forse dieci che valgan la sua.


DAGLI APPENNINI ALLE ANDE

(Racconto mensile)


Molti anni fa un ragazzo genovese di tredici anni, figliuolo d’un operaio, andò da Genova in America, - solo, - per cercare sua madre.

Sua madre era andata due anni prima a Buenos Aires, città capitale della Repubblica Argentina, per mettersi a servizio di qualche casa ricca, e guadagnar così in poco tempo tanto da rialzare la famiglia, la quale, per effetto di varie disgrazie, era caduta nella povertà e nei debiti. Non sono poche le donne coraggiose che fanno un così lungo viaggio con quello scopo, e che grazie alle grandi paghe che trova laggiù la gente di servizio, ritornano in patria a capo di pochi anni con qualche migliaio di lire. La povera madre aveva pianto lacrime di sangue al separarsi dai