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10 ottobre

ingegno, che sarà il primo di sicuro anche quest’anno, è Derossi; e il maestro, che l’ha già capito, lo interroga sempre. Io però voglio bene a Precossi, il figliuolo del fabbro ferraio, quello della giacchetta lunga, che pare un malatino; dicono che suo padre lo batte; è molto timido, e ogni volta che interroga o tocca qualcuno dice: — Scusami, — e guarda con gli occhi buoni e tristi. Ma Garrone è il più grande e il più buono.


UN TRATTO GENEROSO.


26, mercoledì.

E si diede a conoscere appunto questa mattina, Garrone. Quando entrai nella scuola, — un poco tardi, chè m’avea fermato la maestra di prima superiore per domandarmi a che ora poteva venir a casa a trovarci, — il maestro non c’era ancora, e tre o quattro ragazzi tormentavano il povero Crossi, quello coi capelli rossi, che ha un braccio morto, e sua madre vende erbaggi. Lo stuzzicavano colle righe, gli buttavano in faccia delle scorze di castagne, e gli davan dello storpio e del mostro, contraffacendolo, col suo braccio al collo. Ed egli tutto solo in fondo al banco, smorto, stava a sentire, guardando ora l’uno ora l’altro con gli occhi supplichevoli, perchè lo lasciassero stare. Ma gli altri sempre più lo sbeffavano, ed egli cominciò a tremare e a farsi rosso dalla rabbia. A un tratto Franti, quella brutta faccia, salì sur un banco, e facendo mostra di portar due cesti sulle braccia, scimmiottò la mamma di Crossi, quando veniva a aspettare il figliuolo alla porta; perchè ora è malata. Molti si