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la lotta 159

accanto alla sorella che piangeva, mentre alcune ragazze raccoglievano i libri e i quaderni sparpagliati per la strada. - Bravo il piccolo, - dicevano intorno, - che ha difeso sua sorella! - Ma Stardi, che si dava più pensiero del suo zaino che della sua vittoria, si mise subito a esaminare uno per uno i libri e i quaderni, se non c’era nulla di mancante o di guasto, li ripulì con la manica, guardò il pennino, rimise a posto ogni cosa, e poi, tranquillo e serio come sempre, disse a sua sorella: - Andiamo presto, che ci ho un problema di quattro operazioni.


I PARENTI DEI RAGAZZI

Lunedì, 6

Questa mattina c’era il grosso Stardi padre a aspettare il figliuolo, per paura che incontrasse Franti un’altra volta, ma Franti dicono che non verrà più perché lo metteranno all’Ergastolo. C’eran molti parenti questa mattina. C’era fra gli altri il rivenditore di legna, il padre di Coretti, tutto il ritratto del suo figliuolo, svelto, allegro, coi suoi baffetti aguzzi e un nastrino di due colori all’occhiello della giacchetta. Io li conosco già quasi tutti i parenti dei ragazzi, a vederli sempre lì. C’è una nonna curva, con la cuffia bianca, che piova o nevichi o tempesti, viene quattro volte al giorno a accompagnare e a prendere un suo nipotino di prima superiore, e gli leva il cappotto, glie lo infila, gli accomoda la cravatta, lo spolvera, lo riliscia, gli guarda i quaderni: si capisce che non ha altro pensiero, che non vede nulla di più bello al mondo. Anche viene spesso il capitano d’artiglieria, padre di Robetti, quello