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congegno»; e che «a lui doveva repugnare, dopo la solenne dichiarazione di occuparsi piú dei fatti e meno delle persone, quella impressione di cruda personalitá, che il Saggio della prima maniera non poteva non fare».

Dal 1806 fin oggi, oltre la traduzione francese del Barrère (1807)1, il Saggio è stato ripubblicato, giusta la seconda redazione, cinque volte: a Milano, presso il Sonzogno, nel 18202; a Parigi (presso il Didot?) nel 18423; a Torino, presso il Pomba (insieme col Rapporto del Lomonaco), nel 1852; a Napoli, presso Mariano Lombardi (anche insieme col Rapporto del Lomonaco), nel 1861; a Firenze, presso il Barbèra, in uno dei volumetti della Collezione Diamante, nel 18654. Le ultime due ristampe vennero curate da Mariano d’Ayala, il quale premise ad entrambe la sua breve biografia del Cuoco, e, alla seconda, come saggio delle varianti della redazione del 1801, il capitolo sul Progetto di Girardon, che nella redazione del 1806 fu completamente soppresso.

Nella presente ristampa ho riprodotto, naturalmente, il testo del 1806, correggendo molti errori tipografici, non indicati nell’errata-corrige, ma rispettando per converso le parecchie incostanze grafiche del Cuoco (p. e., «Macchiavelli» sempre nel Saggio e «Machiavelli» nelle Lettere al Russo), nonché l’ortografia caratteristicamente errata (e comune anche ad altri scritti napoletani del tempo, p. e. al Diario del De Nicola) di alcuni co-

  1. Io non l’ho vista, ma la cita il Natali, nell’opuscolo menzionato piú oltre.
  2. Il D’Ayala dice che la data di Milano è falsa e che l’ediz. venne clandestinamente pubblicata a Napoli per opera del Colletta. Per quanto di ciò egli non adduca prova, la cosa non è inverisimile.
  3. Neanche questa ristampa ho potuto trovare. E credo non l’abbia vista nemmeno il Ruggieri, che la cita con un punto interrogativo.
  4. Tra le carte del D’Ayala (ora conservate nella biblioteca della Societá napoletana di storia patria) è la seguente lettera a lui diretta dal Barbèra: — «Firenze, 24 aprile 1865, — Nella mia Collezione Diamante, che forse conoscerá, vorrei pubblicare il Saggio storico... Posseggo l’ediz. ch’Ella fece nel ’61 pei tipi del Lombardi. Credo quell’ediz. quasi esaurita; e perciò non esiterei ad arricchire la mia collezione di quel gioiello, dando anche il ritratto dell’autore. Prego lei di sapermi dire se la dichiarazione di proprietá apposta al volume suddetto riguarda il suo lavoro biografico, come parrebbe naturale, o se per caso riguardasse anche il lavoro del C. Aspetto dalla sua cortesia una risposta», ecc. — Alla quale il D’Ayala appose la poco benevola postilla: «Non solamente si vuole senza ringraziamento il lavoro, ma anche la sicurtá, che non posso dare». — Ringrazio il venerando prof. Giuseppe de Blasiis, che mi ha additato questo e qualche altro documentino, che avrò occasione di citare piú oltre.