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314 rapporto al cittadino carnot

     D’ira dunque estrema accesa,
per compir tua degna impresa,
     di vederci hai pur talento
l’un dall’altro ucciso e spento?
     Furie orribili e ferali,
che a te possan dirsi eguali,
     cerca invan la mia memoria
nell’antica e nuova istoria.
     Sí, piú prodiga ti veggio
di lei, ch’ebbe e scettro e seggio
     lá sul Nilo, e al vincitore
di catene avvinse il core;
     piú superba ed arrogante,
indegnissima regnante,
     io ti stimo d’Agrippina;
dell’istessa Messalina
     piú lasciva; e piú inumana
della Medici Toscana.

Aggiugnete a tutto ciò i consigli e l’amicizia di Acton; uomo che, dotato di tutti i talenti dell’intrigo, non ha una idea sublime nella testa, né un sentimento generoso nel cuore; ministro corrotto, perfido, adulatore; quanto avido di ricchezze e di potere, altrettanto indifferente alla gloria che sconosce, al merito ed alla virtú che deprime: aggiugnete questo vile Seiano, questa ridicola scimia del ministro britannico, e voi avrete un triumvirato piú funesto alla felicitá delle popolazioni, di quello di Ottaviano, Antonio e Lepido.


         pour consommer ton digne ouvrage,
    nous voir l’un par l’autre egorgès?
    En vain je cherche en ma mèmoire
    le nom des êtres abhorrès,
         je n’en trouve point dans l’histoire
    qui puissent l’être comparès.
    Oui, je te crois, indigne reine,
    plus prodigue que l’ègyptienne,
         dont Marc-Antoine fut èpris,
    plus orgueilleuse qu’Agrippine,
    plus lubrique que Messaline,
    plus cruelle que Mèdicis.