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312 rapporto al cittadino carnot

alle leggi divine, e che i fondatori delle repubbliche siano i giganti della favola, i quali vogliono far la guerra al cielo.

In tal guisa, l’ipocrita tirannia è riuscita a spargere il lievito della discordia e della guerra civile e ad armare i cittadini l’un contro l’altro. Ha procurato di ergere un muro di separazione tra gli esseri i piú cari, i quali univa l’amicizia e la parentela. Ha fatto degli sforzi i piú terribili per produrre una rivoluzione nella sfera del sentimento, a spiantare i primi princípi della sociabilitá, a confinare gli uomini nella notte dello stato selvaggio, nel caos della distruzione. Sotto i tropici si sono macchinati simili orrori?

Infelice Napoli! Per qual fatalitá tu sei cosí costretta ad essere il soggiorno del lutto e del pianto?... Per qual fatalitá i tuoi abitanti sono condannati a camminare su’ carboni accesi di tali e tante sciagure?... a temprare il parco cibo nell’assenzio e nel fiele?... a respirare l’aria appestata della morte?... Qual destino, mia cara patria, qual amaro destino è il tuo?... Tu ti vedi priva de’ figli i piú benemeriti, sulla di cui tomba non cessi di piangere al par di me. Tu ti rattristi all’eco lugubre de’ gemiti di quei che sopravvivono al furore del vandalismo, che ti ha lacerato le viscere. Sará vano il tuo dolore? No, nol credo; io getto con confidenza l’áncora della speranza nell’avvenire. Io riposo sul genio del ristauratore delle nazioni, del trionfatore degli eserciti, su quell’eroe, il di cui nome, disputato dalla storia delle scienze e degl’imperi, tanto risuona dall’oriente all’occidente, dal settentrione al mezzogiorno. I tuoi oppressori saranno puniti; altrimenti bisogna attendere che la natura intera si naufraghi e le sue leggi si sovvertano.

Voi siete curioso eziandio, cittadino ministro, di sapere qualche cosa sul carattere e la condotta di un tiranno, che oggi tanto figura negli annali del delitto. Per adempiere quest’oggetto si richiederebbe il pennello di Tacito, istorico filosofo, che ha saputo cosí bene analizzare il cuore umano e penetrarne gli abissi, nel dimostrare l’importante veritá, che la storia de’ despoti è il martirologio delle nazioni. Io intanto ve ne farò debolmente