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di governo, non si hanno che le volontá momentanee di coloro che comandano la forza straniera; volontá che sono tanto piú ruinose quanto il comando è piú vacillante e poco o nulla vale a prolungarlo il merito della buona condotta. La libertá invidia e la legge toglie gl’impieghi anche agli ottimi.

Questi cangiamenti ne produssero degli altri ugualmente rapidi nel governo delle nuove repubbliche. Quasi ogni mese si cangiavano i governanti nella repubblica romana. Come sperare quella stabilitá di princípi, quella costanza di operazioni, che solo può rendere le repubbliche ferme e vigorose?

Talora, oltre dei governanti, si violentava anche la costituzione; e quello stesso Direttorio, che avea violata la costituzione francese, rovesciò anche la cisalpina. Si trovarono delle anime eroiche, che seppero resistere agl’intrighi ed alla forza, e preferirono la libertá del loro giuramento al favore del conquistatore. In Napoli, quando si temeva che le idee del Direttorio potessero non esser quelle dell’indipendenza e felicitá della nazione, tutt’i governanti giurarono di deporre la carica. Non vi fu uno che esitò un momento. Ma possiamo noi contare sopra un popolo di eroi? Il maggior numero è sempre debole; ed il popolo intero come può amar una costituzione che non si abbia scelta da se stesso e che non possa conservare né distruggere se non per volere altrui?

Si aggiunga a ciò che il principio fondamentale delle repubbliche, che è il rispetto e l’amore pe’ suoi cittadini, mentre rende un governo repubblicano attentissimo ad ogni ingiustizia che si commetta tra’ suoi, lo rende negligente sulla sorte degli esteri: un proconsolo era giudicato in Roma da coloro che erano suoi eguali e che temevano piú di lui che delle province desolate. Le repubbliche italiane segnavano l’etá con sempre nuovo languore: invece di rassettarsi cogli anni, quanto piú vivevano piú si accostavano alla morte; e le altre repubbliche d’Italia dopo quattro anni di libertá, si trovarono tanto deboli quanto la nostra lo era al principio della sua politica rivoluzione.

Se i francesi avessero permesso alla repubblica cisalpina di organizzare una forza regolare, se lo avessero permesso alla

V. Cuoco, Saggio storico. 12