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delle censure eran filologiche: si negava quel significato che Vico avea attribuito alle parole latine. Vico rispose a tutti, e la raccolta di queste dispute trovasi riunita.

Il suo sistema potrá esser falso, ma non si può negare di esser ingegnoso, pieno di nobile arditezza. Vico è simile ad un uomo che all’.

SECONDO ABBOZZO

Incomincio ad adempire la mia promessa: tardi però e male.

Ma voi condonerete la tardanza alle mie non sempre volontarie occupazioni, ed i difetti alla naturai debolezza di talenti di un uomo il quale non era nato né educato per esser uomo di lettere. Non tutti possono con tanta felicitá con quanta l’avete fatto voi, spiegar in poche pagine e dar tanta luce alla parte piú vasta e nel tempo istesso piú oscura della storia della filosofia. Leggendo il vostro libro, mi son ricordato de’ versi di Catullo: Ornne aevum tribus explicare chartis Doctis, Iuppiter! et laboriosis.

Scriverò in italiano, perché voi intendete benissimo la lingua mia. Io scriverei malissimo la vostra. È questo un omaggio che rendo a voi, Docte sermcmes utriusqtie linguac.

Parlandovi di coloro che in Italia han coltivata o la storia della filosofia o la filosofia speculativa, incomincio da Giovan Battista Vico, non perché egli sia il piú andco, ma perché è quello che io credo uno de’ meno noti oltremonti e de’ piú degni di esserlo.

[Giovan Battista Vico nacque in Napoli da genitori onesti ma poveri nell’anno... Esiste della sua vita una storia che si