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III

NUOVI PRINCIPI DI IDEOLOGIA

FRAMMENTO

(a proposito della Critica della ragion pura di Emanuele Kant) (1803) Se vi è scienza in cui noi siam certamente superiori agli antichi è la scienza dell’uomo. Abbiamo scoperta o almeno abbiam dimostrata l’origine delle nostre idee; abbiam trovato il modo di analizzarle: noi conosciamo l’uomo. Pare che il risultato di tutte le nostre cognizioni debba essere una grande veritá, cioè che l’uomo non è che la mente e che tutto ciò che vede, che soffre, che teme, che brama, che ama e che fa, tutto è dentro di lui. Ma abbiamo noi tratta da questa gran veritá tutto il profitto possibile?

Noi ancora siamo ingombrati da quistioni di voci; noi ancora quistioniamo sul materialismo e sulla spiritualitá, mentre non sappiamo né che sia lo spirito né che sia la materia; quistioniamo ancora sul commercio deH’anima col corpo; quistioniamo ancora sulla libertá; e, quasi queste dispute non fussero bastanti, Kant dal fondo della Germania, ripetendoci quello che tutti accordavano, ma ripetendolo in altre voci, ha destati nuovi semi di guerra.

Non si è forsi disputato abbastanza? Una, dunque, delle parti principali di un’istituzione di ideologia sarebbe quella di ritagliare tutte queste dispute. Propongo un soggetto degno di un istituto nazionale italiano e degno della protezione del governo; propongo di dare una base solida a tutte le nostre cognizioni. Noi non potremo mai dire di saper cosa alcuna, se non avremo una almeno delle nostre cognizioni sulla quale sia inutile di piú