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ad una non riesca di acquistar sull’altra una superioritá tale che sensibilmente faccia preponderare uno dei bacini della bilancia e faccia nascere il bisogno di un equilibrio novello. Fino alla pace di Westfalia le potenze preponderanti in Europa furono la Francia e la Spagna, ed in un secolo e mezzo si fecero piú di settant’anni di guerra. Alla pace di Westfalia, «si scopri — uso l’espressione di Montesquieu — il segreto della debolezza spagnuola»; alla pace di Nimega si confermò; e l’Inghilterra surse a prender il posto della Spagna nella rivalitá colla Francia. Bolingbrookc osserva che gl’inglesi si avviddero troppo tardi della superioritá della Francia, e ciò che egli dice non è improbabile. Il primo, che in Inghilterra formò della rivalitá colla Francia un sistema nazionale, fu Guglielmo terzo. Fino a quell’epoca l’Inghilterra avea tenute le parti di mediatrice, quali oggi le tengono l’Austria, la Prussia e la Russia.

Un trattato della natura di quelli di Westfalia e di Amiens suol durare quanto la forza vicendevole delle due potenze preponderanti. La Spagna e la Francia eran due potenze continentali di forza simile e forsi anche eguale, poiché quel dippiu, che i successori di Carlo quinto possedevan di terre e di miniere, i successori di Francesco primo lo compensavano coll’unitá del territorio loro, con ordini politici piú energici, piú concentrati e sopra tutto piú liberali. Potenze di tale natura avean bisogno di tempo per farsi del male. L’Inghilterra e la Francia, al contrario, hanno forze di natura diversa: la prima non può mai aver quelle della seconda, e la seconda può avere • quelle della prima. La Francia può far risorgere, con dieci anni di pace, la sua marina: l’impero inglese in Europa non potrá mai fare che i suoi quindici milioni di abitanti diventino trenta. Potrá acquistar nuove colonie; ma queste potranno dar ricchezza, non forza maggiore. Il vero baluardo dell’Inghilterra è l’immensa quantitá de’ capitali che ha accumulati: con questi conserva la sua superioritá marittima, perché con questi mantiene quelle flotte che gli altri non possono costruire. Ma, siccome questi capitali li può accumular qualunque altra nazione, tostocché abbia indú-