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quei monaci che non ne aveano. — Nego suppositum — rispose un monaco che l’avea. — È luce divina. — Divina! Ma quale tra le tante luci divine? — Eccoti una disputa. La corte vi prese parte: invece di occuparsi di agricoltura, di arti, di marina, di milizia, l’imperatore si mise a decidere le controversie de’ monaci del monte Athos; ed i monaci promisero all’imperatore, finché egli si sarebbe occupato delle loro dispute, che i maomettani non avrebbero potuto far male all’imperio. I maomettani vennero, presero Costantinopoli e distrussero l’impero ed i monaci.

Questo fatto non si crederebbe, se non fosse raccontato da tutti gli storici del basso impero. Eppure io non so perché si abbia tanta ripugnanza a crederlo. Vediamo ogni giorno molti i quali dicono: — Occupatevi della luce che sfolgora dal mio ombelico, e lo Stato sará grande; — molti i quali credono far grande uno Stato occupandosi della luce ombelicale; moltissimi i quali credono che, senza occuparsi della luce ombelicale, tutto il dippiú che far si possa per uno Stato sia inutile. Vedranno che si promove l’agricoltura, si proteggono le scienze e le arti, si desta lo spirito militare: tutto inutile: senza la luce dell’ombelico non vi è salute. E questi tali censori si chiamali savi ed amanti della patria.

Finisco con due osservazioni sopra due altre classi di censori. La prima è di coloro i quali credono che l’aver uno spirito pubblico sia indifferente, quasi che la cittá sia diversa da’ cittadini e possa esser quella prospera senza che questi sien virtuosi. Voglion che le leggi facciali tutto per render quella piú felice, ed essi non voglion far nulla per divenir migliori. Si lagnan de’ mali pubblici, ma non accusan mai i vizi privati. La seconda classe è di qdegli altri i quali credono che non convenga parlar di spirito pubblico negli Stati piccioli. — Che milizia! che commercio! che marina! — vi diranno: — lasciamo tali pensieri agl’inglesi, ai francesi, ai popoli che sono grandi : noi piccioli pensiamo a divertirci. — Ma tutti quei popoli, i quali oggi sono grandi, furono una volta piccioli, piú piccioli di noi. Come son divenuti grandi? Volendo, volendo sempre, volendo