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la scienza del disegno. Ve ne sono di quelle che giovano a formar l’uomo sano nella pace e valoroso o almeno spedito nella guerra: l’equitazione e la scherma. Ma avvertasi che la soverchia cura di urbanitá non degeneri in corruzione. Tanto di ballo, per esempio, quanto è necessario a sviluppare le grazie ingenue della natura: non si emulino le meretricie dei ballerini. A che quella commedia, la quale distrae gli animi de’ giovinetti dagli studi solidi, per corrompere il buon gusto della declamazione? Istituita a fine di allontanargli animi dagli spettacoli che una volta chiamavansi «profani», produce necessariamente un effetto contrario, accrescendone l’amore. Non dobbiam formar ballerini, non comici, non di quegli uomini che, emulando in mollezze le donne, sono molto da meno delle medesime, perché, avendone tutti i difetti, non ne hanno i pregi: dobbiamo formare cittadini sani di corpo, savi di mente e retti di cuore. Insegniamo loro le scienze utili. Vogliamo ristorarli? Ispiriamo loro l’amore dell’agricoltura, di tutte le arti belle, le quali non si chiaman «lavori» se non dai popoli barbari o corrotti. Vogliamo esercitare il loro corpo? Agricoltura ed esercizi militari. Ne formeremo degli eccellenti agricoltori, degli eccellenti militari: il che, quando i nostri avi eran grandi, era sinonimo di buon cittadino.

La Commissione non ha creduto dover entrare in dettagli sui collegi delle donne. Le istituzioni date da Sua Maestá la regina pei due di Aversa e di San Marcellino possono passar per modello. È ben dolce e glorioso per una nazione che la sovrana ne sia la madre e che la madre ne sia l’istitutrice!