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di osservazioni su ciò che egli chiamava «statistica» ed era anche filosofia, storia, economia, scienza politica, metodica storica e parecchie altre cose. E sebbene proprio allora dovesse interromper gli studi per una preoccupante avvisaglia del male che dodici anni dopo lo condusse alla follia, fin dal 3 marzo 1803 scriveva al fratello d’aver «pronto il primo volume» del nuovo lavoro, che (soggiungeva) «attualmente si sta copiando»!’). Distratto poi dal Platone in Italia , dal Giornale italiano e da tanti altri scritti iniziati e non compiuti, e, eh’è piú, caduta la speranza d’avere a Milano la presidenza d’un ufficio di statistica (del quale presentò al Melzi un Piano oggi disperso), metteva da canto la Statistica, salvo a riprenderla allorché, nel 1806, parve per un momento che queil’antica speranza fosse per divenir realtá (e anche allora presentò al governo un secondo Piano parimente disperso). «11 manoscritto — scriveva infatti al principe Eugenio, parlando della Statistica (*> — esiste presso di nie e son pronto a presentarlo». E al consultore Moscati, dopo aver presentato il secondo Pianori): «Aggiungerò un’introduzione allo studio della statistica: opera che è quasi completa, e della quale io mi lusingo aver ragione di esser contento». Ma il Cuoco restava nuovamente deluso; poco dopo tornava definitivamente a Napoli; e la Statistica della Repubblica italiana venne messa definitivamente nel dimenticatoio.

In qual guisa il libro fosse concepito dice un Elenco de’ capitoli esistente tuttora tra i manoscritti del Nostro (4). Una prefazione; due capitoli consacrati alla storia della statistica e agli oggetti di questa scienza; quattro altri mostranti la necessitá della storia, dell’aritmetica politica, della statistica comparata e della conoscenza dell’«insieme di una nazione»; un settimo capitolo recante un’analisi dell’origine e dei progressi economici della societá; altri sei dedicati rispettivamente al suolo, alla topografia, al clima, alla popolazione, alle leggi e governo, agli animali e vegetazione; il problema dei prezzi delle cose e del lavoro e dell’influsso delle loro vicende su tutte le parti della pubblica economia, trattato nel capitolo decimoquarto; l’altro della circolazione (1) Pres. voi., pp. 31 i-a. (3) Pres. voi., p. 337. (3) Pres. voi., p. 340 e sgg. (4) Biblioteca Nazionale di Napoli, Busta XV. F. 98, fase. 40.