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di Napoli, n. 377, 20 giugno 1808). — Il io novembre 1809, fu eletto socio corrispondente dell’Accademia imperiale di Torino. — Il 20 novembre 1809, venne destinato, con gli altri relatori Giuseppe Poerio, Davide Winspeare e Giustino Fortunato, alla commissione del contenzioso del Consiglio di Stato (Archivio di Stato di Napoli, Decreti originali, voi. 30, n. 3311).— E finalmente il 12 marzo 1810 fu promosso consigliere di Stato e addetto alla sezione di legislazione (ivi, voi. 34, un. 3982 e 3983); della qual carica prese possesso nella seduta plenaria del 23 marzo, prestando questo giuramento: «Giuro fedeltá ed ubbidienza a Gioacchino Napoleone, re di Napoli e di Sicilia, mio augusto e legittimo sovrano, e giuro di serbare il segreto su tutte le materie che si tratteranno nel Consiglio di Stato» (Arch. cit.. Consiglio di Stato, voi. io, alla data). CXIII-IV, CXVI, CXVIII, CXX. — Il 28 giugno 1810 il C. fu eletto a unanimitá presidente del R. Istituto d’incoraggiamento, carica in cui fu confermato nella seduta del 17 gennaio 1811 e che tenne fin quando, avendo egli insistito nelle sue dimissioni, l’Istituto non designò (12 luglio 1812) e il re non nominò (29 luglio) suo successore Matteo Galdi. In casa del C. l’Istituto, per mancanza di sede, tenne le sue sedute dal 29 novembre 1810 al 30 maggio 1811. — Gaetano Maria Gagliardi da Montefusco (7 settembre 1768-20 luglio 1814), studioso di scienze naturali, di antichitá e di storia dell’arte, fu segretario generale perpetuo dell’ Istituto dal 7 aprile 1808 alla sua morte (Mastroianni, op. cit., pp. 174, 185 sg.). — A chiarimento della lett. CXVIII si avverta che 1 Istituto aveva ereditato dalla defunta R. Accademia delle scienze e delle belle lettere (1778-1805) la privativa della teriaca (Mastroianni, p. 77 sgg.). — Quanto poi alla biografia del C. dal giugno 1810 a tutto il 1812, nel settembre 1810 egli fu presidente del Consiglio generale della provincia di Molise (si veda sopra p. 183 e cfr. Nota bibliografica). — Il 20 ottobre 1810, lo si nominò, col principe di Sirignano, Giuseppe Carta, col duca di Carignano e Antonio Maghella, membro d’una commissione di cinque consiglieri di Stato, «chargée de /aire un rapport sur celui du ministre grand juge t elati/ á l’organisation judiciaire, doni lous les membres doivent Sire inamovibles après trois ans d’exercise con/ormément á la loi du 20 maggio 1808» (Arch. di Stato di Napoli, Decr. orig., voi. 41, n. 5083): di quella commissione, cioè, che, come si sa da altre fonti, il gran giudice Francesco Ricciardi volle istituita principalmente per epurare la magistratura napoletana, e le cui conclusioni, presentate nell’aprile 1811, fecero collocare a riposo col terzo dello stipendio ben trentatré magistrati, che non avevano avuta la toga se non per t le persecuzioni vere o esagerate del 1799» (Niccola Nicolini, Fr. Ricciardi cit., 1 . c.). — Il 5 novembre 1810, gli si diè l’incarico di tutore surrogato dei figli minori del fu Francesco Cardone, marito dell’Olimpia Frangipani ricordata a p. 363 ( Decreti cit., voi. 42, n. 5210). — Il io gennaio 1811, fu nominato socio onorario della Reale Accademia di storia e belle lettere di Napoli ( Decreti cit., voi. 44,