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(De Nicola, II, 415). Parti da Napoli la sera del 19 luglio (Corriere di Napoli, n. 281, 20 luglio 1808), e, come appare da un passaporto rilasciato a lui e alle «persone del suo séguito» il 15 luglio e ancor serbato tra le sue carte, il 26 luglio era a Terracina e a Viterbo, il 30 a Roma, il 6 agosto a Scaricalasino, e il 12 a Torino. Giunto, non si sa quando, a Baiona, prosegui poi, con gli altri membri della commissione, verso Parigi, ove, la mattina del 4 settembre, fu ricevuto, coi suoi colleghi, da Napoleone ( Moniteur universel del 5 settembre 1808), che, in quell’occasione, e non, come si suole affermare, nel 1811, dovè donargli una tabacchiera dianiantata, che durante la sua follia il C. prestò a un amico, che sembra non la restituisse piú. Dal ricordato passaporto appare che il 26 settembre era ancora a Parigi, il 12 ottobre a Coppat, il 25 a Milano, il 28 (giorno in cui Napoleone lo nominò cavaliere della Corona di ferro) a Bologna, il 30 a Scaricalasino, il 31 a San Gallo, l’it novembre (dopo probabili fermate a Firenze e a Ruma) a Gaeta, e il 12 a Capua, donde forse il giorno seguente raggiunse Napoli. — Sostituito intanto al Sacro Reai Consiglio la Corte di Cassazione, egli fin dall’ n novembre ne era nominato giudice, prendendo poi solenne possesso il 7 gennaio 1809 (De Nicola, II, 433 e 441 sgg.). — E finalmente il 21 decembre 1808 lo si incluse nella commissione investita di tutte le giurisdizioni degli antichi tribunali fino al regolare funzionamento della nuova organizzazione giudiziaria (Arch. di Stato di Napoli, Deer. orig., voi. 20, n. 933, e cfr. De Nicola, II, 439). — Ciò premesso, e poiché nella presente lettera il C. parla di «impero francese», anzi di «grandi dignitari dell’impero», essa non è da riferire, secondo s’afferma comunemente, al primo soggiorno a Parigi del 1800, bensí alla gita del 1808. — «Palazzo reale»: il Palais royal, che tutti sanno da quali donne fosse frequentato. «Ponte oscuro»: luogo di bassa prostituzione della cittá di Napoli. CIII. — Che quest’abbozzo sia diretto al Delfico mostra l’accenno al Discorso sull’inutilitá della storia. Vero è anche che di quel libro si ebbero tre edizioni (t8o6, 1808 e 1814), onde la lettera potrebbe anche essere anticipata al 1806 o posticipata al 1814. Si veda inoltre sopra p. 249 sgg.

CIV-CXII. — Relative al Rapporto e Progetto di decreto sulla pubblica istruzione (cfr. p. 159 sgg. e Nota bibliografica). — 11 io agosto 1808 (cfr. Corriere di Napoli, u. 287, io agosto 1808) al Miot era stato sostituito nel Ministero dell’Interno il celebre monsignor Giuseppe Capecelatro, arcivescovo di Taranto (23 settembre 1744-2 novembre 1836). — Bernardo della Torre, dal 1797 vescovo di Lettere e Gragnano, anche lui tra i perseguitati del 1799 ed esule in Francia e a Roma, era stato nominato sotto Giuseppe Bonaparte vicario generale della diocesi di Napoli. — Matteo Angelo Galdi da Coperchia, in provincia di Salerno (5 ottobre 176531 ottobre 1821), implicato nei processi del 1794, fuggito perciò in Francia, capitano nell’esercito francese, entrato con Napoleone a Milano il 15 mag-