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potuto presentare a Sua Maestá il primo volume de’ nostri atti. Ciò non ha potuto ancora aver effetto. Ma intanto il nuovo incarico di direttore del reai Tesoro, di cui Sua Maestá si è compiaciuto onorarmi, mi toglie interamente ad ogni occupazione letteraria; ed io mi trovo nella assoluta impossibilitá di poter adempire ai doveri che la presidenza m’impone. Grato dunque all’amicizia che i miei colleghi han mostrata finora per me, io li prego di nuovo a volersi compiacere di eleggere il mio successore... CXXI. — Di Giuseppe Bossi. — Milano, 21 aprile 1813. — ... Tu mi avevi, tempo fa, promessa una lunga lettera sull’opera mia: ora non oso piú sperarla, quantunque sarebbe stata per me gran monumento d’onore, comunque approvasse o correggesse. Invece ti voglio chiedere ora un’altra grazia. Io sto componendo varie lezioni teoriche di pittura. In queste mi accadrá, come è naturale, di ragionare del bello. Tu hai scritto molto su questo tema, ed io vorrei che tu mettessi insieme tutte le tue carte che a ciò riguardano, e me le mandassi : io me le copierei e ti rimanderei il tutto prontamente... Non mi fare scuse intorno all’ordine delle carte o al modo con cui stanno scritte: io non voglio pretesti. Io so come pensi e come scrivi : nelle tue idee è proibito il disordine, e queste sono quelle che mi importano. Il commento che lor faresti, dando ordinata estensione alla materia, sarebbe quello che renderebbe il tuo libro piacevole: mandami intanto quello che è utile... CXXII. — Di Luigi Albitt Millin. — Parigi, 26 ottobre 1814. — ... J’ai re<;u de M. Munter évéque de Zelande deux dissertations qui vous sont adressées. Je suis charmé qu’il m’ait choisi pour l’entermédiaire de cette transmission, puisque cela me donne l’occasion de me rappeler á votre souvenir. Je serai charmé d’apprendre de vous mème que vous étes en bonne sante et que vous avez re<;u cet envoi par quel je prends la liberté de joindre celui d’une dissertation sur une médaille de votre ancienne Lucanie. J’imagine que les moyens ne doivent pas vous manquer á Naples pour correspondre avec le Danemark; mais, si je vous étais en cela nécessaire, vous pouvez m’adresser par des occasions sòres, ou si ce n’est qu’une lettre par M. Reynier, ce que vous auriez á faire parvenir á notre ami de Copenhague. Je prends la liberté de joindre á cette lettre une dissertation, que je vous prie de vouloir bien recevoir avec indulgence comme un souvenir d’estime et d’amitié...