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del Consiglio, dal marchese Dragonetti, presidente del Commercio, e dal consigliere Parisi. Vedete che io sono stato messo nella commissione la piú importante pel soggetto e la piú rispettabile per la dignitá delle persone...

CI. — Al medesimo. — Napoli, 2 ottobre 1807. — ... Io sto bene, e solo un pochettiuo raffreddato, poiché Sua Maestá mi fece l’onore d’invitarmi a pranzo la giornata di mercoledí. Si pranzò sopra Capodimonte, si trottò tra le ore ventitré e ventiquattro: io era in legno scoperto, e la giornata era ventosissima e piú fredda di una giornata di novembre. Del resto l’incomodo è tanto leggiero da non tenerne alcun conto... Ecco il nuovo incarico onde Sua Maestá mi ha onorato... «r. Vi sará presso il nostro ministro di giustizia e grazia una commissione incaricata di preparare sotto i di lui ordini immediati il travaglio concernente l’esecuzione della nostra legge del 30 aprile 1807 relativa alla nuova organizzazione dei tribunali del Regno. — 2. Questa commissione è composta del signor consigliere Coco presidente, del signor consigliere Abbamonti e del signor Giuseppe Raffaelli. — 3. I soggetti nominati nel precedente articolo sono incaricati di somministrare al nostro ministro di giustizia i lumi che ei richiederá riguardo alla probitá ed abilitá dei soggetti da scegliersi per li nuovi tribunali, e di proporre al medesimo rninistro il di loro avviso sopra tutte le difficoltá che forse insorgeranno nella esecuzione del nuovo sistema e su di tutti i quesiti che verranno fatti dai magistrati assuefatti ad un sistema diverso...». Vedete che è una delle piú importanti commissioni che si possano ricevere e nel tempo istesso la piú onorifica. Nel presentarmi a Sua Maestá mercoledi, io voleva esporgli la difficoltá dell’esecuzione; ma Sua Maestá, pieno di bontá, non me ne diede il tempo. — Io debbo fare infiniti ringraziamenti a Vostra Maestá per la tanta clemenza colla quale mi onora ogni giorno. — Voi la meritate. — Ma mi dispiace, Sire, che io non posso corrispondere a tanta bontá che con la buona volontá.— Oh! io ho molta fiducia in voi, signor Coco. — E poi si parlò subito di altro...

CII. — A ***. — [Parigi o Napoli, 1808?]. — ... Le donne delle provincie sono per l’ordinario e da per tutto quali sono i preti: la religione è l’unica loro norma, poiché l’istruzione religiosa né è disprezzata per soverchia coltura profana, che nelle picciole terre