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Le attestano le infinite lettere che io conservo di tutti i ministeri, e specialmente del ministero dell’Interno; lettere delle quali io, per non tediare Vostra Altezza, mi contento di uinigliarne due sole. Lo può attestare il signor ministro della guerra, il quale sa per prova che io, per servir meglio il governo, ho spinto il mio zelo oltre i limiti del proprio dovere, che era quello di ubidire, e mi sono anche rispettosamente opposto a lui, il quale è stato ragionevole e giusto ed è condisceso alle mie rimostranze. Potrebbe giudicar del nostro zelo Vostra Altezza medesima, se, tra le tante sue sublimi occupazioni, potesse dare un momento di tempo ai giornali dell’anno scorso, quando i partiti bollivano ancora piú caldi in questo paese, e le opinioni degli uomini, sulle cose ancora piú nuove, erano ancora piú varie. Vedrebbe Vostra Altezza che il governo è stato qui servito con diligenza eguale a quella de’ giornali di Francia. Ma, quando avrebbe osservato tutto questo, non avrebbe visto ancora le pene, le cure, gli esami che ogni articolo esigeva, giacché qui lo spirito pubblico non era ancora formato come lo era in Francia: bisognava crearlo, bisognava andar a tentoni, misurar tutte le parole. Bisognerebbe vedere tutta la mia corrispondenza col governo. E, visto questo, non si sarebbe ancora visto tutto; e rimarrebbe a conoscere tutte le guerre aperte e segrete che sono state fatte al Giornale ilaliano, e delle quali, ora combattendo di fronte, ora di fianco, è stato necessitá di rimaner superiori. Io mi astengo e mi asterrò sempre di parlar di tali guerre, perché esse, qualunque ne fosse il pretesto, eran dirette piú contro la cosa che contro le persone. Vede, dunque. Vostra Altezza che questo giornale, qualunque egli sia, è stato creato da me e da’ miei compagni, per opera nostra sostenuto, per opera nostra accreditato fino al segno di aver quasi duemila associati, ad onta che finora non ha potuto penetrare in nessuna parte dell’ Italia oltre i confini di questo Regno, esclusa Genova, Torino, Parma e la Toscana. L’unione di Venezia a questo Regno e la pace raddoppieranno sicuramente il numero degli associati, ed il Giornale ilaliano diventerá tra poco fonte di non picciolo lucro. Or, nel tempo appunto nel quale questo giornale diventa lucrativo, il governo, congedando i compilatori nominati, ha rimesso tutto in arbitrio dell’editore, che solo egli vuol riconoscere. Eran giá circa sei in sette mesi da che il signor consigliere segretario di Stato avea cangiato l’ordine antico e non volea corrispondere con altri che collo stampatore Agnelli : cosa che ha nociuto