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dal signor consigliere di Stato... [Senonché]: i. Tre fogli con tre supplementi sarebbero piú che sufficienti, nel corso ordinario delle cose, ad adempire i fini del governo ed a soddisfare la pubblica curiositá. In circostanze straordinarie, chi vieta di accrescere il numero de’ supplementi, di farli di un foglio, ecc. ecc. ? Ma, pubblicato un foglio intero in ciascun giorno, verrá spesso il caso di non aver che dire; il foglio diventerá interamente letterario, quale è spesso spesso il Monitore ; cangerá interamente natura e diventerá inutile al fine che si ha di operare sullo spirito pubblico. 10 ripeto ciò che altre volte ho avuto l’onore di rassegnarvi: il popolo d’Italia è diverso che quello di Francia; legge meno, si occupa meno di alcune cose; ed un foglio scritto come lo sono spesso quei di Francia non interesserebbe che pochissimi, quei pochissimi appunto che non son popolo. Il numero degli associati diminuirebbe, il governo crescerebbe le spese e non otterrebbe il fine... — 2. Ammesso l’inevitabile aumento della spesa, la difficoltá di accrescere il prezzo del giornale, sarebbe utile unire al medesimo, oggi dichiarato solennemente officiale, anche il Bollettino delie leggi, il quale si potrebbe pubblicare due o tre volte o anche quattro al mese. Coloro i quali sono associati al Giornale lo avrebbero per un prezzo di un quarto o di un quinto minore del prezzo che oggi è stabilito e che continuerebbe ad essere il prezzo comune; e questa diminuizione di prezzo sarebbe un incentivo a moltissimi per associarsi al Giornale... — 3. Ardisco finalmente, signore, raccomandare alla giustizia ed alla generositá vostra e del governo e me ed i miei compagni, i quali abbiamo quasi triplicata la fatica. Se voi credete che ciò sia un titolo a poter meritare qualche riconoscenza, specialmente in occasione tanto lieta quanto è quella che ha data occasione al raddoppiamento de’ nostri lavori, potete, signore, esser sicuro che ciò non fará che accrescere quello zelo che finora abbiamo dimostrato pel pubblico servizio...

LXIV. — Di Antonio Raineri. — Dovadola (Firenze), 2 luglio 1805. — ... Molto mi rincrebbe di dover partire da Milano senza il contento di ossequiare la sua gentilissima persona ... Mi prendo l’ardire di raccomandarle le note composizioni del signor Giuseppe Emiliani, mio amico particolare, affinché nel Giornale italiano ottengano tutto quell’elogio che sia possibile... È un giovine che ... molto promette e da cui la repubblica letteraria spera di vedere