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ragione sufficiente che le richieda. Di piú tutte queste dissertazioni sono isolate, una non chiama l’altre, e ognuna può stare senza l’altre. Lo stile è sano, naturale, senza gonfiezze o franzisismi ; ma in generale un po’ fiacco, uniforme, prolisso e manca di quella varietá piacevole, di quella precisione energica, di quella speditezza e vivacitá disinvolta che ristorano l’attenzione e prevengono il tedio. Per dir tutto in poco, parmi che abbiate ideata una fabbrica magnifica, che ne abbiate ammassati molti materiali acconci, disposte anche bene alcune parti; ma l’architettura nell’ordine e negli ornati non mi sembra la meglio scelta. Non è però che cogli stessi materiali non potreste riordinarla con piú di gusto; e, anche restando cosí, ella conserverá molto pregio appresso quelli che curano meno il vistoso che il solido. Questo è appunto il mio parere, che appunto vi do per parere e nulla piú. — Gaiino e Massa vi diranno con quale stima ed affetto io abbia parlato di voi. Conservatemi la vostra benevolenza e continuate a perfezionare i vostri talenti e a dare nuovo lustro all’ Italia...

XLVI. — Di Alessandro Manzoni a Giambattista Pagani. — Milano, 6 settembre 1804. — ... Cuoco mi lesse un di questi giorni un discorso del secondo tomo del suo Platone , in cui è assai vivamente e neramente dipinto Monti, sotto un finto nome. Ciò mi spiace assai, a cagione dell’amicizia che io ho con entrambi. Monti era nemico giurato di Visconti, sulla persuasione che quest’ultimo avesse sparlato di lui. Io sincerai Monti, che ridonò a Visconti la sua amicizia. Non parlare a persona di questi due aneddoti. Dell’affare di Cuoco principalmente ti raccomando alto secreto...

XLVII. — Di Benedetto Bazzoni a ***. — Ferrara, 28 ottobre 1804. — ... Tra gli scrittori viventi di storia naturale vedo citato un Barrère, e non so s’egli sia lo stesso che il Demostene convenzionale, e se questi sia che ha tradotto il Platone in Italia. Comunque sia, mi rallegro che sia fatto questo onore agl’ italiani ; e in particolare mi compiaccio che ciò sia dovuto ad un vostro e, ormai dirò, ad un nostro amico. Sto sempre in maggior espettazione degli altri tomi, lusingandomi che la salute del degno autore sia qual tutti abbiamo motivo d’augurargli...