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CXXXIX. — Frammento di un trattato di economia politica (n. 1324, 26 aprile 1815).

Nuova esortazione ai napoletani ad aiutar finanziariamente l’impresa dell’indipendenza italiana. CXL. —Amor della patria (n. 1329, 2 maggio 1815). CXLI. — Orgoglio nazionale (n. 1335, 9 maggio 1815). «L’amor di patria e l’orgoglio nazionale s’infievolirono, non mai estinsero in Italia. Quando gl’ italiani, lacerati e divisi da straniere dinastie, non formarono piú una gran nazione, non potendo piú rammentare le loro virtú presenti, non mai cessarono di gloriarsi delle antiche. Combatterono sempre per la loro gloria letteraria, quando non poterono per la militare, e non concessero, come non dovean concedere, a niun popolo del mondo il primato nella letteratura e nelle belle arti». Quelli «che piú rammentarono, e con piú enfasi, le virtú prische, furono i popoli dell’ Italia meridionale, e particolarmente del Regno di Napoli. Non cessaron mai essi di ripetere di essere stati i maestri de’ greci, e talora i potenti nemici e tal altra i piú utili alleati de’ romani». E codesto orgoglio nazionale bisogna sentir oggi piú che mai : oggi che si combatte alla frontiera per l’indipendenza d’Italia e la salvezza della patria. CXLII.— L’allarme (n. 1337, 11 maggio 1815). Contro le voci disfattiste diffuse a Napoli. CXLIII. — Topografia del Regno di Napoli , dell’abate Domenico Romanelli, parte I, Napoli, stamperia reale, 1815 (n. 1338, 13 maggio 1815).

CXLIV. — Guardia d’interna sicurezza (n. 1338, 13 maggio 1815). CXLV. —Del saper leggere: frammento esotico (nn. 1341 e 1342; 16 e 17 maggio 1815).

CXL VI. — Dell’ infiuenza delle belle arti sulla pubblica felicitá: dialogo tra Pericle ed Anassagora (ti. 1343, 18 maggio 1815). CXLV 1 I. — Dialogo, sulla fortuna e le scambievoli amicizie dei letterati, tra Orazio e l’abate Cesarotti (n. 1344, 19 maggio 1815).