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questi due imperi sia attribuito alla sola Roma, mentre è opera di tutti gli abitanti italiani di qua dal Tevere, è anche piú doloroso che il secondo sia stato cagione della decadenza in cui l’Italia per tanti secoli è giaciuta. Il papa, troppo debole per conquistar egli solo 1 * Italia, ma assai forte per impedir ciò agli altri, è stato evidentemente la causa della divisione di questa penisola, che da questo solo motivo deve ripetere tutte le sue gravi e conosciute sventure. Ma ristrumento, con cui Roma ha oppresso veramente la vivacitá della nostra ragione, l’energia de’ nostri spiriti, primo anello d’una catena interminabile di mali, è stato indubitatamente il tribunale dell’ Inquisizione». LXXVIII.— Necrologia (n. 395, 23 agosto 1809). Quella dell’abate Leonardo Panziní, nato a Mola di Bari il 30 decembre 1739, morto improvvisamente a Napoli il 9 agosto 1809. LXXIX. — L’esposizione delle manifatture del Regno (n. 396. 26 agosto 1809).

LXXX. — Memoria del sig. cav. Teodoro Monticelli, segretario perpetuo della R. Accademia delle scienze, sull’economia delle acque da ristabilirsi nel Regno di Napoli , Napoli, stamperia reale, 1809 (n. 418, 11 novembre 1809).

  • Si è osservato che in Affrica ed in Arabia i diserti si estendono di

giorno in giorno. Si potrebbe dire lo stesso dell’aria malsana in Italia. La natura fisica dell’aere delle varie sue regioni si è di poco cangiata: quelle regioni, che oggi non sono salubri, non lo erano neanche in tempi antichi. In Roma la febbre autunnale faceva, come oggi, impallidire le madri : tutto quel tratto, che è sul mare intorno al Garigliano, era anche allora coperto di aria umida e grave (‘ gravesque Minturnae ’); Strabone ci descrive come non saluberrima la pianura ove è Pesto, ecc. La nostra Baia, quella Baia della quale non eravi angolo del mondo piú ameno, al dir di Cicerone, era evitata da coloro che avean molta cura della propria salute. Ma una popolazione numerosa ed attiva animava le acque e dava alle medesime lo scolo necessario: il suolo, ben coltivato, si migliorava e l’industria dell’uomo vinceva la natura». Oggi, al contrario, il suolo è poco o punto coltivato e la popolazione è diminuita. «Quasi un quarto di Terra di Lavoro è ingombra di paludi, poco abitabile e quasi nulla abitato per aria malsana». Rendendolo abitabile, la popolazione di quella provincia non crescerebbe di un quarto? E non crescerebbe di un terzo in provincie ancora piú infette dalla malaria e ancora piú spopolate, quali, per esempio, le Calabrie e la Capitanata? «Le popolazioni crescono in ragione della terra che hanno da poter coltivare. Cosí un fenomeno