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appendice 265


per cui si veda il primo volume di questi Scritti vari, p. 44 sgg.; e si addita, come prologo e modello di siffatto Viaggio nell’Italia del Cinquecento, il Platone in Italia, non senza accennare alle sue derivazioni dai romanzi didascalici del Wieland e dal Voyage d’Anacharsis del Barthélemy.

L. — Sul lago Fucino (nn. 164, 168, 174, 176; 31 agosto, 9, 23, 28 settembre 1807).

Riassunto di questo lungo articolo è ciò che il Cuoco dice nel presente volume, p. 217 sg.

LI. — Sul nuovo stabilimento delle case di educazione per le donne (n. 166, 5 settembre 1807).

Cfr. presente volume, pp. 51 e 162.

LII. — Parole di pace ad alcuni solitari della Maiella (n. 172, 19 settembre 1807).

Risposta a proteste anonime contro ciò che nel n. XLVI si diceva della Maiella.

LIII. — Congetture su di un antico sbocco dell’Adriatico per la Daunia, del sig. arcidiacono Luca Samuele Cagnazzi (n. 177, 30 settembre 1807).

«L’Italia è stata lungo tempo ricoperta dalle acque. Queste non sonosi ritirate se non a poco a poco, lasciando prima scoperte, come le isolette dell’Egeo, le cime piú alte de’ monti e, molto tempo dipoi, le piú basse pianure; e, durante questo progressivo abbassamento, molti colli minori han formato, molte pianure hanno esteso col loro esto e col sedimento loro. Questa idea era giá ricevuta quasi comunemente. L’autor del Platone in Italia è stato il primo ad applicarla all’antichissima cronologia degli italiani, e, distrutte così le favole greche, ha trovato che le antiche tradizioni italiche contenevano una genealogia diversa, la quale era analoga alla genealogia fisica delle terre».

LIV. — Catechismo agrario per uso de’ curati di campagna e dei fattori delle ville, di Giovati Battista Gagliardi, 2. ediz., Napoli, Coda (n. 183, 14 ottobre 1807).

LV. — Principi del codice di polizia generale del Regno di Napoli, del dott. Felice Stavalone, Napoli, Reale (n. 185, 19 ottobre 1807).