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le vendevano. Non si venderanno piú, ma i proprietari, che ne profittano, possono dare una picciola retribuzione per supplire alle spese del regolamento.

IV. Provincia di Avellino. — Io ne ho pochissima cognizione. Per fama mi è noto l’Ansanto, e credo che non sia indifferente sotto l’aspetto mineralogico. V. Provincia di Capitanata. — Questa è la provincia che ha meno boschi delle altre del Regno, e dove i pregiudizi ne rendono piú difficile la piantagione. La stessa alterazione, che ha sofferto il clima, ne rende non facile la conservazione. I grandi proprietari e coltivatori della Daunia non amano i boschi: una malintesa agricoltura e pastorizia ha fatti distruggere quelli che esistevano. Dal non esistere piú si è passato a credere che non abbiano esistito mai, e dal non aver mai esistito si conchiude che non possono esistervi. Si sono obbliati i «lata aesculeta», onde Orazio dice coverta la Daunia de’ suoi tempi. Si chiude gli occhi sulle vestigia di antichissimi boschi che sussistono ancora. È ben difficile in questa provincia indurre i proprietari a far delle piantagioni. Gli antichi boschi sono quasi interamente distrutti. Anziché boschi, si direbbero macchie. Tali sono la Ficarella tra Torremaggiore e Lucerá, Dragonara, ecc. Una parte di essi è stata data alle comuni. Non sarebbe bene, prima che si dividano e si distruggano interamente, d’impedirne l’ulteriore sboscamento e pensare alla loro riproduzione? Può il governo far facilmente delle piantagioni, perché, intersecato, coni’è, il Tavoliere da larghi tratturi, può, anzi deve facilmente fiancheggiarli di alberi. Questa misura si potrebbe adottare per tutt’i tratturi del Regno. L’ampiezza de’ medesimi è tale che ne’ tratturi grandi si possono mettere dall’uno e dall’altro lato due file di alberi, una ne’ tratturelli ; e queste piantagioni, lungi dal nuocere alla istituzione de’ tratturi, la perfezionerebbero. Tali piantagioni e la loro custodia si potrebbero fare dalle comuni, a condizione che la direzione e la sorveglianza sarebbe del governo, ed il prodotto si dividerebbe o per metá o anche per due terzi al governo, per un altro terzo alla comune. Questa parte di prodotto sarebbe giusto darla alla comune,