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che da noi. Nello Stato romano, che pur era un gran mercato de’ grani nostri, l’agricoltura è cresciuta: col cangiamento avvenuto nel governo, crescerá sempre piú. E Roma da qualche anno, lungi dall’aver bisogno de’ grani nostri, ce ne rifonde. Né è da temersi che l’industria del cottone assorba tutti i vasti e spopolati campi dello Stato romano. Questa industria esige molte braccia, e permanenti in campagna, precisamente quando l’aria dell’agro romano è piú micidiale. Roma per lunghissimo altro tempo non avrá che semplice coltivazione di grano. Che rimane nel Mediterraneo? Genova e Livorno: piccioli mercati, quando sono limitati a’ soli bisogni propri. Ed a tutte queste considerazioni si aggiunga che, comunque la guerra attuale vada a finire, in questo istesso mercato del Mediterraneo noi avremo nuovi concorrenti. Durante la guerra della Rivoluzione, i bisogni della Francia, a cui le altre potenze di Europa negavano il grano, hanno suscitata l’industria de’ greci e de’ levantini. Colla pace, il passaggio del Mar Nero sará aperto, ed i grani di Kerson e di Odessa inonderanno di nuovo i porti di Livorno, di Genova, di Marsiglia e vi si venderanno a miglior mercato de’ nostri. A persuadersi di questa veritá, basta osservare i giornali de’ movimenti de’ porti di Livorno e di Genova dell’ultimo decennio del secolo passato, e paragonarli a’ precedenti. In questi i napoletani e siciliani erano quasi i soli a portarvi de’ grani: in quelli sono gl’infimi per numero. Sembrerá strano che io, parlando della provincia di Molise, imprenda a parlare di tutta l’Europa; ma io credo che il nostro stato sia sempre relativo, e che noi non istaremo mai bene se non ci metteremo a livello di ciò che ne circonda. Credo importantissimo per la felicitá economica di questo Regno che si pensi per tempo ad ordinare la sua agricoltura in modo che abbia la stessa quantitá di grano che ha avuta finora, ma abbia, nel tempo istesso, altre derrate da dare all’estero. Ciò, se ci si pensa, si deve e si può ottenere. Si deve, perché, altrimenti, noi rimarremo o senza alimenti o senza commercio esterno. Il cottone, per esempio, è e sará una gran sorgente di ricchezze per questo Regno; ma la coltura del cottone richiede