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e descrittaci da Teone alessandrino, forma l’elogio dell’umana ragione. Ma il nuovo aspetto recato alle matematiche dall’analisi ha arricchito l’arte euristica di tanti altri precetti sparsi nelle opere di quei geni destinati dalla natura stessa ad inventare. Un metodo facilissimo per risolvere i problemi solidi di geometria colia combinazione delle curve coniche, l’arte di saper trasformare certi problemi in altri piú facili, il parallelo dell’antica e moderna analisi, i loro vantaggi, l’arte di ben incamminare una soluzione sintetica o analitica di problemi e geometrici e meccanici, il criterio di conoscere e valutare l’eleganza d’una soluzione fatta per via della sintesi e dell’analisi, la maniera di ordire rigorose dimostrazioni ai problemi solidi, un metodo per sostituire la sintesi all’analisi e questa a quella quando l’eleganza e la brevitá l’esige, il modo di formare delle meravigliose sostituzioni e di semplificare i calcoli, l’arte di conoscere certi rapporti segreti tra piú grandezze, ed altre simili cose, tutte destinate alla conoscenza della natura ed ai vantaggi sociali: son questi ora i principali oggetti dell’arte euristica. Quest ’Arte, che la modestia dell’autore non ancora ha dato alla luce, può dirsi compilata e quasi nata tra di noi. È perciò che un dovere particolare c’insegna a stabilirne una cattedra del tutto nuova ed ignota nelle altre universitá di Europa. Ma qui non ne abbiamo dato che una leggera idea, persuasi che un tratto di penna non può esaurire tutto il grande di quest’arte. 11 prospetto, che il pubblico si aspetta dalla penna dell’autore istesso, giustificherá meglio il nostro impegno allo stabilimento di questa cattedra. — Qual vantaggio non ritrarranno i giovini da questa scuola d’invenzione? Il loro spirito ben presto diverrá analitico, ed essi, senz’accorgersene, si troveranno sulle orme degli Apolloni, dei Galilei, dei Newton >.

Pag. 85, r. 18: «scritti da un’istessa mano»—A e B aggiungono: «Quindi niuno sará ammesso agli studi della facoltá legale, senza essere stato prima licenziato negli studi delle belle lettere».