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zione di veritá piu avanzata nell’ordine delle idee che compongono una scienza. 4. Le opinioni raccolte con questi metodi non si debbono lasciare isolate, ma disporre in modo che formino un tutto. Cosí, in forza di quel nesso che necessariamente esiste tra le idee, si possono supplire molte parti ignote, rischiarare molte altre oscure; e tutte acquisteranno la massima probabilitá, la quale consiste appunto nella connessione di tutte le parti tra loro. Nel far questo, io mi ho imposta la legge di comporre il tutto non di parole mie, ma a modo di un centone composto tutto di passi di scrittori antichi, seguendo il metodo di Ubone Emmio e di Meursio. Non vi sará di mio se non qualche picciolo legamento evidentemente indispensabile. Un saggio del risultato delle mie ricerche si può vedere nelli paragrafi.(i)del Plutone in Italia. Chiunque li legge con attenzione, vede che gli antichi filosofi italiani sapevano molto piú di quello che per l’ordinario noi crediamo. 5. Io espongo la filosofia italiana qual essa era nell’etá di Archita, di Filolao. Ho creduto necessario fissare un’epoca, e tra le varie epoche ho creduto ragionevole sceglier quella che era nel tempo istesso l’ultima, la piú nota e la piú illustre. 6. Prendo la filosofia italiana in tutta la sua estensione. Una delle cagioni, per le quali la storia della filosofia è stata corrotta, è l’averla divisa e tagliuzzata in tante sètte e quasi in tante teste. Questo metodo, che ci vien dai greci della seconda etá, è stato seguito inavvertentemente dai moderni. È impossibile che molte idee non sieno comuni a molte sètte ed a molti uomini, perché è impossibile che la setta e l’uomo non appartengano ad un dato secolo. Difatti, se si legge una storia filosofica disposta sul metodo di Laerzio e di Brukero, voi trovate moltissimi dogmi ripetuti in quasi tutte le sètte. Lo stesso Brukero n’è convinto e si mostra molto imbarazzato nel definire la setta eclettica. Brukero vide l’errore, ma non ebbe il coraggio di emendarlo. Bisogna dunque incominciare dal descrivere esattamente la filosofia del secolo e della nazione: se tal uomo o tal setta varia in qualche parte, si avverte; e cosí si avranno idee piú chiare e piú distinte della filosofia tanto del secolo quanto dell’uomo. (1) Iti bianco nell’ediz. originale e nelle ristampe. Forse il Cuoco voleva alludere al paragrafo lvi [Ed.].