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si estinguessero gli studi della matematica, una veritá di Newton, trascritta da un copista ignorante, potrebbe diventare simile all’a + b — c, che l’accademico di Bordeaux dava per ragion della morte del montone dell’Eldorado. Questo ne’ libri degli antichi è avvenuto piu spesso di quello che si crede. Esempio del famoso passo, nel quale Timeo dice che l’anima del mondo è eguale a 114.695: passo che ha avuto quasi duemila commentatori, e che non è né mistico né erroneo. Nuova interpretazione del medesimo.

IX

Presso gli antichi eravi un’altra ragione per la quale l’ignoranza specialmente delle scienze istrumentali era piú comune, ed in conseguenza piú grande era l’alterazione delle dottrine di una scuola, allorché si esponevano da persone le quali non erano della stessa scuola; e questa ragione era la divisione delle scienze in volgari ed arcane. In che consisteva questa divisione? Le scienze arcane erano per lo piú le istrumentali. Alcuni rami delle cognizioni aveano colla religion popolare un legame diverso da quello che vi hanno oggi. Cosí, per esempio, l’astronomia e la cognizione dell’antichitá della propria patria formavano le basi principali della religione di ciascun popolo. Conseguenze che doveano derivar da questo.

X

Da queste osservazioni si rileva quanta poca fede meriti il maggior numero degli scrittori che ci han tramandate le memorie della dottrina de’ pittagorici. Essendo questa fede picciolissima, è necessitá supplire col ragionamento. A tal line io stabilisco li seguenti canoni: 1. Gli uomini, de’ quali vogliam conoscer la dottrina, han goduta fama continua ed universale di sapientissimi. I loro libri piú non esistono: che importa? Esistono i libri di quegli altri, l’autoritá de’ quali ci attesta la di loro sapienza: i libri di Platone, di Aristotele, di Cicerone, ecc. ecc. 2. In uomini sapienti è necessitá supporre almeno un senso comune ordinario. Scancelleremo dunque dall’elenco delle loro opinioni tutte quelle le quali ripugnano all’ordinario senso comune.