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nella storia dimostra che in quel tempo erasi sfasciato un gran popolo, e distrutte le sue leggi, la sua língua, la sua civiltá. Questo grande sfacelo incominciò, siccome suole sempre avvenire in un grandissimo corpo, in una sua parte, da cui si estese poi a tutte le altre. Ed è probabile che nella Grecia avvenisse prima che altrove per quelle grandi crisi che voi solete chiamar diluvi di Ogige e di Deucalione, dai quali il mio zio credeva doversi incominciar la storia greca. Di questi diluvi non vi è altra memoria nelle tradizioni italiane se non una, incerta, oscura, per la quale si dice che gli umbri, uno de* piú antichi nostri popoli,’siasi salvato dalle acque. NelPepoca dunque di Deucalione l’antica popolazione della Grecia fu in grandissima parte distrutta, e quella, che rimase, fu ridotta a barbarie. Quanta ne rimase io non lo so. Ne dimanderemo a que’ vanagloriosi rodiani, i quali millantano essere stati del numero de’ salvati. Questo sol posso dirti: che allora incominciarono a venire in Grecia le colonie di Egitto e di Fenicia, ed i nuovi abitanti, misti agli antichi, formarono quella nuova lingua che voi oggi parlate. L’Italia ritenne della sua antica civiltá tanto quanto ne permetteva una grandissima commozione della natura, dalla quale, sebbene avvenuta fuori de’ suoi confini, pure dovette risentire la scossa. Si aggiunsero alcuni disastri particolari, prodotti da que’ monti ignivomi che distrussero tante nostre regioni. Ogni angolo della Campania mostra vestigi di antichissimo fuoco. Quella parte della medesima, che giace piú vicino al mare, noi la chiamiamo Campi arsi (0. I poeti fíngono che gli iddíi han fatto tra loro aspre battaglie per contrastarsi il possesso di quella fertile contrada. Io credo che ciò sia avvenuto non molto prima della guerra di Troia. In questa etá di eroi è certo che troviamo ancor freschi gli effetti del furore degl’iddii. Tutto dunque dimostra, nell’etá che precedette la guerra di Troia, lo sfasciamento di un grande impero e la divisione di un gran popolo, il quale si estendeva dalle rive dello Scamandro (i> Campi Phlcegrci .