Oggi Sibari non è pili, e Turio, che è surta sulle sue ruine,
non l’ha mai eguagliata; Locri e Crotone non conservano altro
che il nome e la memoria dell’antica grandezza; e Reggio non
occupa che il secondo luogo dopo Taranto. Mantiene la repubblica tarantina quarantamila fanti e seimila cavalli, un’armata di
mare piú potente di quella di terra1
- ↑ .
I tarantini hanno saputo mettere a profitto il loro sito, le
relazioni che aveano coi loro vicini, il loro suolo. Il sito era
STRABONE, VI, dice trentamila fanti e tremila cavalli, non comprese le truppe di riserva; e Strabone non parla dell’epoca piú florida
di Taranto, qual era la nostra. PLUTARCO ci racconta che, quando i
tarantini invitarono Pirro, dissero di non aver bisogno di altro che di
un generale, poiché essi, uniti ai messapi, lucani e sanniti, avrebbero
dati trecentocinquantamila fanti e trentamila cavalli. Da questi fatti
CARDUCCI, nelle sue annotazioni al poema di AQUINO (Deliciae Tarentinae) crede poter asserire che Taranto avesse potuto contenere
250.000 abitanti. Se egli intende della sola cittá di Taranto, il numero
ci sembra esagerato: se della intera repubblica, ci sembra minore del
vero. La cittá avea una superficie quadrata di circa un miglio ed un
terzo (vedi la pianta al fine del volume), ed in questa superficie mal
potrebbero abitare 250.000 uomini moderni. Aggiungete che gli antichi
non conoscevano le nostre case a molti piani, consumavano piú terreno di noi in edifici pubblica; e quella superficie, la quale potrebbe
contener 100.000 moderni, appena conterrebbe la metá degli antichi.
Se poi si parla dell’ intera repubblica, ammesso per vero che essa avesse una
forza militare di non piú di 40.000, e calcolando un soldato per ogni
otto uomini (calcolo che da molti si siegue come il piú probabile, per
render ragione delli troppo numerosi eserciti degli antichi), si avrebbe
una popolazione di 320.000 uomini. Ma è da riflettersi che questo
calcolo vale per i sanniti, per i lucani, e non può valere per i tarantini; i quali, avendo molte arti, molto commercio ed una marina poderosa, non potevano aver i soldati nella proporzione di 1 a 8, ma appena avran potuto averne in proporzione di 1 a 12. La popolazione
della repubblica tarantina non ha potuto, probabilmente, essere minore
di 500.000 abitanti. E questo numero si trova anche proporzionalo
all’estensione del suo territorio, il quale equivaleva alla ventesima
parte di quello che oggi chiamasi «Regno di Napoli». Or la popolazione dell’intero Regno si valuta, nel quarto e quinto secolo di Roma,
eguale a circa io in 12 milioni; ed in questo convengono tanto i seguaci di WALLACE quanto quelli di HUME.