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si riflette se non quando si sono giá osservate le prime; dopo le seconde si avvertono le terze, le quarte, e via discorrendo. Se le osservazioni fatte dagli altri uomini ed in altre etá fossero perdute per me, io dovrei incominciare sempre dalla prima, e non giugnerei mai all’ultima. Vedete voi quella donna che passeggia sul lido del mare? Il vento di ponente, che ora le spira in faccia, le gonfia un poco la veste e le agita i capelli. La prima immagine, che a me si presenta, è quella di una massa quasi cilindrica di ombre, alla quale sono attaccate altre due masse, che si potrebbero dir coniche, una alla testa, l’altra piú grande ai piedi, ambedue che hanno il vertice opposto al lato donde spira il vento. Questa è la prima immagine confusa, oscura; e, se o io o la donna passiamo in fretta, questa sará la sola che ne avrò. Ma, se mi trattengo a contemplarla, questa prima immagine a poco a poco si renderá piú chiara e piú distinta. Io ne osserverò tutte le sue parti. L’ombra, che dánno i capelli, mi apparirá meno densa di quella della veste, e questa sará anch’essa un pocolino sfumata al paragone di quella del corpo. Né l’una né l’altra mi sembreranno piú due coni: ma la veste mi dará de’ gruppi di ombre diverse, die si ripiegano dolcemente l’un sopra l’altro; i capelli rassomiglieranno gli ultimi fiocchi di nebbia, che rimangono attaccati alle piante dopo die il vento della mattina ha dissipata quella massa piú vasta, piú densa, che tutta ricopriva la pianura; e, se continuo a riflettervi dentro, osserverò anche gli effetti di quel raggio del sole cadente, che ora con si delicata varietá l’indora... Siete voi convinti, o Cleobolo, o Nicerato, della veritá di ciò che io vi dico? Nicerato. Chi potrebbe dubitarne? Nicomaco. Or bene: quelle idee, la successione delle quali nella niente mia si misura per momenti, nella niente universale di un popolo, ed in conseguenza nella storia dell’arte, misurasi per etá e quasi per secoli. Cleobolo. Questo è quello che io non bene intendo, o Nicomaco. Tu non hai bisogno che di poche ore per far tutte queste tue osservazioni. Perché poi, onde sien fatte da mille, vi sará bisogno di molte generazioni?