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vedervi dentro. Se prima non le ricerchi, a torto poi ti lagnerai di non averle ritrovate. — Se, dunque, cosí ti dicesse l’artefice, che gli risponderesti, o Nicerato? Nicerato. Egli avrebbe ragione. Nicomaco. Ebbene: questo conferma ciò che al principio del ragionamento ti ho detto, cioè che convien giudicar sobriamente cogli uomini grandi. Non si perviene alla perfezione né del gusto che giudica, né dell’ingegno che crea, notando i difetti, ma bensí ricercando le bellezze che sono nelle opere grandi. Voi, ottimi giovani, bramate conoscere quali sieno i pregi di Zeusi nella pittura? Ed io vi dico che non potrò mostrarveli, se prima non vi esporrò qual era la pittura avanti che Zeusi nascesse. Fu costui discepolo di Demofilo d’ImeraO). Niuna gloria egli avrebbe, se fosse rimasto inferiore al suo maestro; piccola e comune, se lo avesse soltanto eguagliato. Il suo proprio è quello di averlo superato. Quando saprete la storia dell’arte, comprenderete tutta la difficoltá di quel giudizio, che ora pronunziate con tanta precipitanza. Saprete allora per quali vie quelle poche idee di bellezza, che taluni hanno quasi a caso incontrate, diventano per imitazione comuni a tutti gli artefici; come le idee di un artefice diventano idee comuni delle arti; come, accresciuto il numero delle idee, se ne rende piú facile quel paragone, da cui nascon delle nuove idee, e l’uomo passa dalle prime linee della meccanica imitazione ai piú sublimi concepimenti del bello intellettuale. Allora voi conoscerete l’arte e potrete giudicar l’artefice. Non vi aspettate però, o Cleobolo, o Nicerato, che io vi narri la storia della pittura vostra. Voi greci ignorate tutte le cose antiche; né vi dispiaccia se vi ripeto ciò che i sacerdoti egizi dissero giá al vostro Solone: — Voi siete sempre fanciulli (2). — (1) Plinio dice che fu discepolo anche di Nisea tasio e di Apollodoro ateniese. (2) Platone. Dell’oscitanza de’ greci nel conservar le memorie della loro pittura parla anche Plinio. Egli ha raccolte tutte le opinioni popolari, e tali opinioni sono piene d’inverosimiglianza.