Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. I, 1928 – BEIC 1793340.djvu/255

un volto. Se dipinge un capello, esso è il piú bello di tutt’i capelli dipinti (O. Ma che? Se poi ti dovrá dipinger Teseo, lo fará apparir pasciuto di rose, e non giá, quale è il Teseo di Eufranore, di carne bovina (2). Ascoltatemi, o giovani; ascoltate un vecchio, il quale ha consumati tutt’i suoi anni a seguitare il bello, e che, se non ha ottenuto di raggiungerlo, può almeno servir di guida a coloro che lo ricercano. Invece di censurar le opere degli uomini grandi, imparate ad ammirarle. Sará sempre facile scoprirne i difetti, difficilissimo imitarne le bellezze. Come le imiterete, se non imparate a conoscerle? Giudichiamo con sobrietá degli uomini grandi. Rammenta, o Nicerato, ciò che avvenne al satrapo Megabise, il quale, in presenza di Zeusi, lodava un giorno alcune pitture dozzinali, ed altre di grandissimo pregio disprezzava. I fattorini di Zeusi, che stavan ivi macinando la terra melina ( 3 ), ne ridevano. E Zeusi, volgendo la parola al satrapo: — Vedi — gli disse — che ti avviene pel tuo soverchio parlare? Questi ragazzi, vedendo le tue vesti ed i tuoi ornamenti, ti rispettavano. Hai voluto parlare di un’arte che non è la tua, ed ora ti burlano (4). — Nicerato. Io so ancora che in quel suo famoso quadro dell’Uva Zeusi avea dipinto un fanciullo. Al veder gli uccelli che volavano a beccar l’uva, il popolo faceva le meraviglie grandi. Uno però gli disse: — Cattiva pittura hai tu fatta, o Zeusi. Se il fanciullo fosse tanto ben dipinto quanto lo è l’uva, gli uccelli ne dovrebbero aver paura. — Ma, ad onta di tale giusta censura, Zeusi cancellò l’uva, serbando il fanciullo: — Serbo — egli disse — non ciò che è piú simile, ma ciò che per arte è migliore (s). — (1) Plinio, ibidem. (2) Idem, ibidem. (3) Era uno de’ colori che adopravano i pittori antichi. (4) Questo fatto è attribuito da alcuni a Zeusi, da Plinio ad Apelle. Perché non può esser avvenuto all’uno ed all’altro? «Megabise» era in Persia un nome di dignitá anziché di uomo. E poi i Megabisi abbondano ed abbonderanno in ogni etá. (5) Dati, 1. c.