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delle voluttá riempi Sibari di desidèri disordinati; e questi destaron prima le sedizioni, perché ciascun uomo volle preferirsi agli altri; poscia incominciò a paragonarsi, a preferirsi anche agli iddíi, e nacque la tirannide. Un sibarita volca punir con atrocissime pene un suo schiavo reo di colpa molto leggiera. Lo schiavo si rifugiò nel tempio di Giunone, ed egli ordinò che fosse punito innalzi l’altare della stessa dea. Fuggi lo schiavo al sepolcro del padre, ed allora fu assoluto ( 0. Un padre è piú vicino di una dea a quel me, che forma il primo termine nella serie de’ pensieri e degli affetti dell’uomo corrotto. — Il tempo dell’oracolo s’avvicina — disse un savio, ed abbandonò Sibari. Poco di poi Teli ne divenne tiranno. Egli fu ucciso; ma i sibariti furono tanto crudeli ed ingiusti nel vendicar la libertá quanto lo era stato Teli nell’opprimerla. Quello sono gli avanzi del tempio di Giunone entro il di cui recinto i sibariti scannarono molte migliaia di cittadini, i quali altra colpa non avevano che quella di aver sofferto Teli, come si soffrono tutte le disgrazie che non si possono evitare. Narrasi che la statua della dea torcesse gli occhi per orrore. Prova era tanta ferocia che i sibariti avean rotte le catene, non avean ricuperata la virtú. E poco dopo la cittá fu distrutta. (1) Ateneo, XII, 6.