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ad altri ancora, e tutti si muovono intorno ad un punto comune, dove e la sede dell’intelligenza suprema e donde emana la forza e la legge che anima e sostiene la natura. Ivi è quel fuoco elementare, quella luce pura, che, rivestendosi poi di forme sensibili, scorre di astro in astro, finché forse ritorna all’eterna sorgente, donde è uscita. Ivi è la fonte di ogni intelligenza, che forse, passando da essere in essere, scorre anch’cssa l’immenso giro che fa la luce. Ivi... (O. Credi tu che tutto ciò sia un sogno? O mio caro amico,, io non lo so; ma, chiusi nel carcere corporeo, noi che altro possiam fare che sognare? Ma, tra tanti sogni, quei, che piú si accostano al vero, son sempre quelli che piú hanno di sublimitá e di maestá, perché sublime, grande, ammirabile è l’architetto della macchina, di cui tentiamo conoscere l’ordine e le parti. Rivolgiamo uno sguardo in noi stessi. Tn mezzo a tanti milioni di soli ed a tanti milioni di milioni di esseri, che son profusi nell’immensitá dello spazio, che siamo noi? Noi non sappiamo nulla, è vero: ma noi ricerchiamo tutto. Non ti pare che la nostra intelligenza sia superiore alla nostra materia? che noi saressimo capaci di piú di quello che facciamo, se... Sí; un giorno noi sarem liberi e migliori. (1) Per non moltiplicar le citazioni, che in questa lettera sarebbero infinite, rimetto il lettore all’Appendice I.