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dello stesso fine unico, della stessa legge comune in tutti gli esseri che compongono l’universo. Imperciocché togli da un uomo questo fine e questa legge; dividi tutte le parti che compongono la macchina umana; fa’ die, mentre il braccio si move, nulla ne sappiano il piede e gli occhi, e, mentre cammina il piede, né gli occhi né il braccio se ne avvedano; togli, se puoi, quella interna coscienza, per cui ti avvedi che il tuo braccio, il tuo piede, i tuoi occhi dipendon tutti da un’altra parte di te, che sente, che intende, che vuole; ed allora tu non avrai tra le altre parti verun concerto, verun’armonia. Ti rimarranno le parti della macchina, ma questa non vi sará piú. Potrai dire: — Esiste un braccio, esiston due piedi, due occhi: — ma dove sará piú l’uomo? All’istesso modo, se tu togli questa legge universale, potrai aver sole, luna, terra, acqua, aria, fuoco; ma, invece del mondo, avrai sempre il caos. Ovunque tu vuoi vedere accordo, armonia, unitá e vita, è necessario che tu vi metti un fine ed una legge. Vari pezzi di legno, tutti diversi, tutti distinti, Archita li riunisce; impone ai medesimi un fine comune, li assoggetta a quelle leggi, le quali altro non sono che i rapporti tra i mezzi ed il fine, e ne forma una colomba sola, che possiede anche essa il dono di una qualche specie di vita. Tu dalla colomba indovini qual sia l’intelligenza di Archita, e da Archita puoi congetturare qual sia l’intelligenza che ha prodotto e lui e la colomba. Cosí nel mondo una vita dipende da un’altra; un fine è compreso in un altro fine; una legge è contenuta in un’altra legge. Ila le sue leggi, il suo fine, la sua propria vita il sole; l’hanno la luna, la terra e tutti gli altri pianeti: ma le loro leggi, i loro fini e le loro vite sono contenute in una legge piú vasta, che regola tutto il nostro sistema planetario; e questa sará una picciolissima parte di un’altra, da cui dipendono molti altri sistemi, e che neanche essa sará ancora la legge unica, universale, da cui tutte le altre dipendono. Dall’altra parte, quando dalle leggi generali della nostra terra tu vorrai discendere, troverai leggi particolari per le piante, per le pietre, per i metalli, per gli uomini; e, scendendo anche piú in giú,