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Cratilo ha esaminate le origini della lingua nostra, ed al certo non vi ha ritrovate tutte queste idee (O. Ora tíngi per poco un filosofo, il quale sorga in una nazione, ove si parli questa lingua. La lingua presto o tardi genererá nella sua mente pensieri simili alle parole. Tu sai che queste non solo sono segni ed effetti de’ nostri pensieri, ma bene spesso anche istrumenti e cause dei medesimi; e, se talora avviene che pensando siam costretti a parlare, avviene anche piú spesso che parlando siam costretti a pensare in un modo corrispondente. Se un viaggiatore, che venisse in Italia, non vi trovasse una scuola pitagorica, udendo parlar gl’italiani, potrebbe facilmente indovinare che essa o vi sia stata o dovrebl>e tardar poco a nascere. Ecco quello che posso dirti sulla persona di Pittagora, dandoti piuttosto il giudizio mio che le opinioni altrui. Queste nazioni italiane, che noi chiamiamo e barbare». sono state colte molto tempo prima di noi. Esse hanno leggi, esse hanno arti, che da noi non hanno ricevute; e rifletti, per Dio, che Cerere venne dalla Sicilia nell’Attica per insegnarci la coltura delle terre cd i riti della religione, primi fondamenti della vita sociale. Questa favola è la nostra storia. Ma, ti prego: non far motto di queste mie opinioni tra li fanciulli abitatori della cittá di Cecrope. Ho detto male delle divinitá di Omero; ho detto male della filosofia de’ greci; ho negato che gli arcadi sieno piú antichi della luna. Ricordati la morte del piú saggio degli uomini, e risparmiamo un secondo oltraggio alla filosofia. — (i) È da credersi che Cratilo siasi approfittato de’precetti di Socrate, ed abbia continuate ciuelle ricerche etimologiche che Socrate gli avea indicate. Vedi il dialogo di Platone chiamato II Cratilo. Aristotele, Metafisica. I, dice che Platone molte cose apprese da Cratilo.